Lo scalatore Miguel Angel Lopez, attualmente sospeso per una possibile violazione delle regole antidoping, è stato vittima di un attacco armato nella regione di Boyacà.
Per Lopez è stato un incubo: sequestrato in Colombia e poi derubato.
Miguel Angel Lopez, il piccoletto colombiano alto 1,64 m per poco più di 50 kg è uno degli scalatori più forti degli ultimi anni. Un corridore capace di staccare in salita gente del calibro di Froome, Nibali, Roglič e addirittura Pogačar chissà quanti grandi Giri e avrà vinto nel corso della sua carriera un corridore con queste doti in salita… e invece no, non ne vincerà neanche uno!
Lopez è un predestinato, a vent’anni vince il tour della Venir ovvero il tour de France degli under 23 e nel 2015 passa professionista con il team Astana, all’epoca una delle squadre più forti al mondo per quanto concerne le grandi corse a tappe. Il giovane colombiano non si fa attendere e già nel 2016, nella sesta tappa del tour de San Luis, riesce a battere un corridore del calibro di Nairo Quintana.
Vince anche una corsa a tappe prestigiosa, il Giro di Svizzera. E nel finale di stagione si porta a casa la Milano-Torino. Sono risultati straordinari per un ventiduenne, soprattutto in quell’epoca un periodo in cui era molto raro vedere corridori così giovani imporsi subito a questi livelli. Nella stagione 2017 Lopez si presenta al grande pubblico partecipa la Vuelta e Spagna, inizialmente con un ruolo di supporto per Fabio Aro ma con il passare delle tappe il colombiano si ritaglia un ruolo da capitano.
L’11ª tappa è una delle più dure di quella edizione, i primi due della classifica generale sono due campionissimi: Froome e Nibali. I due si stanno giocando quella Vuelta e stanno lottando ferocemente per la vittoria di tappa. Ma incredibilmente Lopez si infila in quella lotta, stacca tutti e due e arriva per primo sul traguardo dell’osservatorio astronomico di Calar Alto, sopra i 2000 m d’altitudine il colombiano è imbattibile. Infatti si ripeterà nella tappa 15 con arrivo a Sierra Nevada.
Miguel concluderà quella Vuelta soltanto in ottava posizione in classifica generale per via del tempo perso nelle prime tappe. Ma ha dimostrato di essere uno degli scalatori più forti al mondo e i telecronisti colombiani estasiati dalle sue prestazioni iniziarono a soprannominarlo Superman Lopez.
Miguel Angel Lopez si trova in un limbo, adesso è stato sospeso per una possibile violazione delle regole antidoping, da nove mesi perché era virtualmente sospeso già da un anno. In quanto nessuna squadra di ciclismo, neanche Professional, gli ha offerto un contratto e dunque è stato costretto a correre in Sudamerica in corse di terza fascia. Adesso non può correre neanche quelle però non è squalificato. Non ha una condanna o una squalifica per doping, quindi si spera che questa situazione possa chiarirsi in tempi ragionevoli.
Qualora Lopez dovesse dimostrare la sua estraneità ai fatti, a quel punto potrebbe in qualche modo rilanciare la sua carriera. Se il processo, se tutta questa situazione dovesse andare troppo per le lunghe, anche qualora riuscisse a dimostrare la sua estraneità ai fatti, beh… in quel caso della sua innocenza se ne sarebbe ben poco, perché la carriera sarebbe ormai irrimediabilmente compromessa.
Lopez durante la sua carriera ha chiuso un grande giro per ben sette volte classificandosi tra i primi dieci. Nel 2018 ha collezionato terzi posti al Giro e i migliori risultati alla Vuelta. Attualmente però il ciclista non sta più correndo, in quanto è stato sospeso prima dei Mondiali per una possibile violazione delle regole antidoping. Pare fosse stato allontanato dal team Astana e che avesse trovato un posto fisso nel team Medellín.
Suo malgrado però è stato al centro dell’attenzione mediatica a causa di un brutto fatto di cronaca, ovvero il caso che vede il ventinovenne colombiano vittima di un agguato. Gli autori del fatto sono tre malviventi della Colombia che si sono appostati fuori dalla fattoria del ciclista a Pesca, nei pressi di Boyacà. Lopez era di ritorno insieme alla moglie quando è stato sequestrato per più di tre ore. Ha subito inoltre un furto d’auto, è stato derubato del telefono e anche di una piccola somma di denaro contante.
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