Le tasse saranno ridotte per determinate categorie di contribuenti grazie a tre importanti novità previste nella delega fiscale, indipendentemente dai diversi scaglioni dell’Irpef.
Oltre le varie modifiche Irpef, quali sono i tre nuovi metodi che consentiranno di pagare meno le tasse con nuova riforma del Fisco del governo italiano?
Molte delle misure della nuova Riforma Fiscale del Governo Meloni, il quale ha approvato ufficialmente alla camera, sono a favore dei contribuenti.
Queste modifiche sono parte integrante della dichiarata intenzione della Premier Meloni di instaurare un rapporto rinnovato tra il sistema fiscale e i contribuenti, basato su principi di trasparenza e fiducia. Inoltre, alcune delle novità prevedono la prospettiva di un minor carico fiscale.
Si tratta del nuovo sistema il quale dovrebbe rientrare nella Riforma Fiscale di cui preventivamente abbiamo accennato: esso permetterà, di fatti, di pagare meno tasse.
Questo nuovo sistema permetterà di calcolare la base imponibile su cui pagare le tasse biennale in misura invariabile, una novità secondo la quale ogni contribuente potrà sapere quanto è tenuto a pagare per i due anni successivi anche se il suo guadagno dovesse esser superiore.
Una novità che secondo Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia, potrà guidare i contribuenti verso l’adempimento spontaneo, un passo essenziale nella lotta all’evasione fiscale.
Il concordato preventivo biennale prevede che possano aderire:
Di queste categorie solo chi ha buoni voti in “pagella” fiscale, nonché dunque chi ha un voto alti negli Isa (Indicatori Sintetici di Affidabilità) e cioè che hanno sostituito i vecchi studi di settori, di un minimo di 8/10.
La Nuova Riforma del Fisco prevederà un nuovo sistema di calcolo di detrazioni e deduzioni che ridurrebbe l’onere fiscale per i contribuenti.
Come già precedentemente annunciato, la nuova riforma fiscale prevede l’introduzione di varie modifiche alle detrazioni e alle deduzioni.
Per quanto riguarda le detrazioni, si sta considerando l’implementazione di un sistema basato su diverse percentuali di detrazione in relazione ai redditi percepiti, le quali potrebbero essere le seguenti:
Anche le deduzioni si avviano al cambiamento, sia per i pensionati che per i lavoratori dipendenti, che permetteranno di avere una base imponibile inferiore rispetto al reddito complessivo e, in questo modo, pagare meno tasse Irpef.
Deduzioni che potrebbero riguardare anche spese del trasporto pubblico per i lavoratori, spese per gli ausili medici, soprattutto per la fascia più alta di età dei pensionati, come gielli per caminare, stampelle ecc.
Nonostante l’ampia scelta di disposizioni imposte nella nuova riforma fiscale, che potrebbero avere un impatto significativo su numerose categorie di contribuenti e migliorare la loro relazione con l’Agenzia delle Entrate, la modifica principale rimane la revisione delle aliquote dell’Irpef.
Come è già stato ribadito dal governo, l’obiettivo è quello di ridurre le aliquote portandole da quattro a tre e molteplici sono ancora le ipotesi di modifiche.
A partire dalle aliquote dell’Irpef attualmente in vigore, che sono le seguenti:
La prima proposta di revisione delle aliquote dell’Irpef in base agli scaglioni di reddito contemplerebbe le seguenti possibili nuove aliquote:
Con le nuove aliquote chi ha il reddito annuale tra i 28.000 ed i 50.000 euro darebbe un vantaggio perché la tassazione scenderebbe dal 35% al 27% mentre coloro che ha un reddito annuale di 25.000 euro verrebbe penalizzato. Alcuna novità, invece, per chi ha un reddito di 15.000 euro.
Altre revisioni dell’Irpef potrebbero invece riguardar le seguenti aliquote:
Con queste modifiche nelle aliquote Irpef consentirebbe a tutte le fasce un vantaggio, poiché tutti pagherebbero meno tasse.
Altre probabilità potrebbero essere:
Con questa modifica dell’Irpef, una persona con un reddito compreso tra i 15.000 e i 28.000 euro sarebbe paradossalmente penalizzata da un aumento delle tasse, mentre, al contrario, chi guadagna tra 50.000 e 75.000 euro sarebbe avvantaggiato.
Le ultime proposte di revisione dell’Irpef potrebbero contemplare le seguenti possibili nuove aliquote:
In questa situazione, i redditi tra i 15.000 e i circa 30.000 euro registrerebbero un aumento di circa 50-60 euro, mentre per coloro con redditi più elevati l’aumento potrebbe arrivare fino a 800-1.000 euro.
Tuttavia, secondo le ultime informazioni, potrebbe essere preso in considerazione un intervento sulla prima aliquota al 23%, come già anticipato dalla stessa Premier Meloni. Tale intervento avrebbe l’obiettivo di ridurre questa aliquota per sostenere maggiormente coloro che dispongono di redditi più bassi e necessitano di maggiore assistenza.
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