Ecco per quali cittadini le tasse saranno più basse, fortunatissimi loro

Le tasse saranno ridotte per determinate categorie di contribuenti grazie a tre importanti novità previste nella delega fiscale, indipendentemente dai diversi scaglioni dell’Irpef.

Oltre le varie modifiche Irpef, quali sono i tre nuovi metodi che consentiranno di pagare meno le tasse con nuova riforma del Fisco del governo italiano?

Molte delle misure della nuova Riforma Fiscale del Governo Meloni, il quale ha approvato ufficialmente alla camera, sono a favore dei contribuenti.

Queste modifiche sono parte integrante della dichiarata intenzione della Premier Meloni di instaurare un rapporto rinnovato tra il sistema fiscale e i contribuenti, basato su principi di trasparenza e fiducia. Inoltre, alcune delle novità prevedono la prospettiva di un minor carico fiscale.

  1. Il Nuovo Concordato Preventivo Biennale: come ridurre l’imposta per chi è idoneo e quali sono le sue implicazioni.
  2. Riduzione delle tasse per chi si trasferisce in Comuni dimenticati: una delle innovazioni chiave nella Riforma Fiscale.
  3. Riduzione delle imposte attraverso nuove Detrazioni e Deduzioni.
  4. Le modifiche all’Irpef nella Nuova Riforma Fiscale del Governo Meloni.

Il Nuovo Concordato Preventivo Biennale e la riduzione delle tasse

Si tratta del nuovo sistema il quale dovrebbe rientrare nella Riforma Fiscale di cui preventivamente abbiamo accennato: esso permetterà, di fatti, di pagare meno tasse.

Questo nuovo sistema permetterà di calcolare la base imponibile su cui pagare le tasse biennale in misura invariabile, una novità secondo la quale ogni contribuente potrà sapere quanto è tenuto a pagare per i due anni successivi anche se il suo guadagno dovesse esser superiore.

Anziana con soldi in mano
Anziana con soldi in mano – lplnews24.com

Una novità che secondo Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia, potrà guidare i contribuenti verso l’adempimento spontaneo, un passo essenziale nella lotta all’evasione fiscale.

Il concordato preventivo biennale prevede che possano aderire:

  1. I titolari di reddito di impresa.
  2. Piccole e medie imprese.
  3. Lavoratori autonomi o professionisti con Partita Iva.

Di queste categorie solo chi ha buoni voti in “pagella” fiscale, nonché dunque chi ha un voto alti negli Isa (Indicatori Sintetici di Affidabilità) e cioè che hanno sostituito i vecchi studi di settori, di un minimo di 8/10.

Risparmiare sulle tasse grazie a nuove detrazioni e deduzioni nella riforma fiscale

La Nuova Riforma del Fisco prevederà un nuovo sistema di calcolo di detrazioni e deduzioni che ridurrebbe l’onere fiscale per i contribuenti.

Come già precedentemente annunciato, la nuova riforma fiscale prevede l’introduzione di varie modifiche alle detrazioni e alle deduzioni.

Per quanto riguarda le detrazioni, si sta considerando l’implementazione di un sistema basato su diverse percentuali di detrazione in relazione ai redditi percepiti, le quali potrebbero essere le seguenti:

  • Una detrazione del 4% del reddito per il livello fino a 15.000 euro.
  • Una detrazione del 3% del reddito per il livello compreso tra 15.000 e 50.000 euro.
  • Una detrazione del 2% del reddito per il livello compreso tra 50.000 e 100.000 euro.
  • Nessuna detrazione per redditi superiori a 100.000 euro.

Anche le deduzioni si avviano al cambiamento, sia per i pensionati che per i lavoratori dipendenti, che permetteranno di avere una base imponibile inferiore rispetto al reddito complessivo e, in questo modo, pagare meno tasse Irpef.

Deduzioni che potrebbero riguardare anche spese del trasporto pubblico per i lavoratori, spese per gli ausili medici, soprattutto per la fascia più alta di età dei pensionati, come gielli per caminare, stampelle ecc.

La modifica Irpef della Nuova Riforma Fiscale

Nonostante l’ampia scelta di disposizioni imposte nella nuova riforma fiscale, che potrebbero avere un impatto significativo su numerose categorie di contribuenti e migliorare la loro relazione con l’Agenzia delle Entrate, la modifica principale rimane la revisione delle aliquote dell’Irpef.

Calcolo delle tasse
Calcolo delle tasse – lplnews24.com

Come è già stato ribadito dal governo, l’obiettivo è quello di ridurre le aliquote portandole da quattro a tre e molteplici sono ancora le ipotesi di modifiche.

A partire dalle aliquote dell’Irpef attualmente in vigore, che sono le seguenti:

  • 23% per reddito fino a 15.000 euro;
  • 25% per reddito tra 15.000 e 28.000 euro;
  • 35% per reddito tra 28.000 e 50.000 euro;
  • 43% per reddito oltre i 50.000 euro.

La prima proposta di revisione delle aliquote dell’Irpef in base agli scaglioni di reddito contemplerebbe le seguenti possibili nuove aliquote:

  • 23% per coloro con reddito fino a 15.000 euro;
  • 27% per coloro con reddito compreso tra 15.000 e 50.000 euro;
  • 43% per coloro con reddito superiore ai 50.000 euro.

Con le nuove aliquote chi ha il reddito annuale tra i 28.000 ed i 50.000 euro darebbe un vantaggio perché la tassazione scenderebbe dal 35% al 27% mentre coloro che ha un reddito annuale di 25.000 euro verrebbe penalizzato. Alcuna novità, invece, per chi ha un reddito di 15.000 euro.

Altre revisioni dell’Irpef potrebbero invece riguardar le seguenti aliquote:

  • Al 23% per un reddito fino a 28.000 euro;
  • Al 33% per un reddito tra 28.000 e 50.000 euro;
  • Al 43% per un reddito superiore ai 50.000 euro.

Con queste modifiche nelle aliquote Irpef consentirebbe a tutte le fasce un vantaggio, poiché tutti pagherebbero meno tasse.

Altre probabilità potrebbero essere:

  • del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
  • del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.

Con questa modifica dell’Irpef, una persona con un reddito compreso tra i 15.000 e i 28.000 euro sarebbe paradossalmente penalizzata da un aumento delle tasse, mentre, al contrario, chi guadagna tra 50.000 e 75.000 euro sarebbe avvantaggiato.

Le ultime proposte di revisione dell’Irpef potrebbero contemplare le seguenti possibili nuove aliquote:

  • aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
  • aliquota del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
  • aliquota del 43% per redditi oltre i 50mila euro.

In questa situazione, i redditi tra i 15.000 e i circa 30.000 euro registrerebbero un aumento di circa 50-60 euro, mentre per coloro con redditi più elevati l’aumento potrebbe arrivare fino a 800-1.000 euro.

Tuttavia, secondo le ultime informazioni, potrebbe essere preso in considerazione un intervento sulla prima aliquota al 23%, come già anticipato dalla stessa Premier Meloni. Tale intervento avrebbe l’obiettivo di ridurre questa aliquota per sostenere maggiormente coloro che dispongono di redditi più bassi e necessitano di maggiore assistenza.

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