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Cultura

Su cosa poggiano le case a Venezia? Tutta la storia

Com’è stata costruita Venezia? La storia di come questa affascinante e magica città, famosa in tutto il mondo per le sue strade d’acqua, è nata.

Riflettendo sulla storia che abbiamo studiato a scuola e sulle spiegazioni delle maestre riguardo alle palafitte, possiamo immaginare come Venezia sia nata, ma comprendere appieno la grandezza di questa città potrebbe risultare una sfida.

Tra le domande che potrebbero venirci in mente, c’è sicuramente quella del perché Venezia non sprofonda? Come riescono le imponenti chiese di questa città a mantenere la loro stabilità, nonostante la presenza dell’acqua?

I cittadini veneziani hanno costantemente dovuto considerare la laguna, adattandosi a essa, ma anche adoperandosi per controllarla e sfruttarla come una preziosa risorsa.

Di anno in anno, i cittadini di Venezia hanno dovuto perfezionare le loro metodologie e esplorare costantemente nuove tecnologie per garantire che ogni edificio fosse quanto più sicuro possibile.

La città della selva al contrario

Com’è stata costruita Venezia, e per quale motivo viene chiamata “la foresta al contrario”? Se parliamo di foresta indubbiamente ci vengono in mente gli alberi

Il concetto di foresta fa pensare in maniera repentina agli alberi. Questo è il concetto ala base del termine. Di fatti, Venezia viene chiamata coì perché è come se gli alberi fossero sottosopra, dunque al contrario, nell’acqua e non in superficie.

Canali – lplnews24.com

Molti anni fa, i veneziani cominciarono la costruzione della loro città utilizzando un metodo estremamente ingegnoso. Inizialmente, delimitavano l’area destinata alla creazione del nuovo edificio con due serie di palificazioni parallele, separate tra loro da una distanza di 80 centimetri. Queste sono conosciute come fondamenta indirette perimetrali.

Successivamente, riempivano lo spazio tra le palificate con il fango e procedevano a svuotare l’area dai residui d’acqua, creando così una zona chiusa e stabile per la costruzione.

Una volta accertatisi che tutto fosse perfettamente asciutto, procedevano piantando tronchi d’albero in modo da raggiungere il terreno sottostante. Questi pali conficcati nel terreno poggiavano su uno strato di terra solida noto come caranto o argilla sedimentosa.

Gli interstizi, nonché lo spazio tra un palo e l’altro, venivano poi riempiti con cocci, vetri, rottami e qualsiasi altra cosa vi fosse a loro disposizione. I tronchi di pino, quercia o larice diventavano in questa maniera resistenti e si tenevano solidi fra di loro anche grazie ad impasti con il calcestruzzo.

Ogni edificio veniva costruito ponendo vere e proprie fondamenta di pietra d’istria sullo strato di pali lignei. L’istria era una roccia che proveniva dalla vicina penisola adriatica la quale contrasta in maniera eccezionale l’azione erosiva dell’acqua salata e dei vari agenti atmosferici.

Un’altra curiosità era che non venivano scavati pozzi a causa dell’impossibilità di trovare acqua dolce nel sottosuolo, a causa, ovviamente, della predominante presenza di acqua salata.

I veneziani hanno sempre utilizzato , di fatti, le cisterne che erano in grado di reperire l’acqua piovana che veniva intelligentemente incanalata nelle cisterne stesse per andare poi a rispondere le esigenze di trovare delle alternative valide vista la mancanza di falde acquifere.

Oltre a queste precauzioni, i veneziani hanno dovuto studiare attentamente persino la struttura dei loro camini. Essi dovevano infatti fare attenzione in tutti i modi di evitare incendi. Ed è per questo motivo che in città si possono trovare camini con una forma a campana rovesciata. Forma essenziale per evitare che il vento disperda le scintille e le diffonda in giro, che causerebbero altrimenti gravi danni.

Perché le fondamenta lignee di Venezia non marciscono?

Come accennato in precedenza, Venezia ha costantemente dovuto affrontare la sfida dell’acqua e, a tal fine, ha sviluppato un sistema ingegnoso di “palafitte” appositamente adattato alle sue esigenze.

Canale di Venezia – lplnews24.com

Ma come fanno i tronchi di albero immersi nella laguna a non marcire e a rimanere intatti anno dopo anno? Per spiegare questa “magia”, è necessario fare riferimento ad alcune reminiscenze della chimica.

I pali si trovano immersi nel fango o nel caranto, e grazie ad esso l’ossigeno non può penetrare e quindi non si verifica alcuna reazione chimica che possa causare deterioramento. Il fango funge da protezione per tutti gli edifici della città, consentendo loro di rimanere stabili e sicuri.

E anzi, il flusso costante di acqua salata, con il tempo pietrifica il legno rendendolo cosi più forte.

Quando è stata costruita Venezia?

La data che noi tutti conosciamo è quella risalente al 25 marzo 421, epoca longobarda in cui il flusso di migrazioni di intere popolazioni era ai suoi massimi di importanza nella laguna veneta.

L’origine della città di Venezia ebbe inizio nella seconda metà del VI secolo e si estese fino al IX secolo. È in questo periodo che si fa risalire l’origine del complesso urbano che definisce la città lagunare.

Giorgia Ferrarelli

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