Oggi parleremo di uno dei maggiori complessi dell’architettura romana nonché il più antico edificio di Roma: il tempio di Ercole Vincitore, edificato a partire dal 120 a.C.
Roma è piena zeppa di reperti storici che tolgono il fiato, gli scavi continuano ancora oggi e dalle rovine di questa città eterna continuano a riaffiorare scoperte sensazionali. Non tutti però conoscono l’edificio più antico della Capitale, visibile ancora oggi. Scopriamo insieme di cosa si tratta…
Davanti alla basilica di Santa Maria in Cosmedin, in quella che nell’antica Roma era l’area del foro Boario, si erge il cosiddetto tempio di Vesta. Abbiamo davanti agli occhi il più antico edificio marmoreo che si conservi a Roma ancora oggi. Un tempio a pianta circolare circondato originariamente da 20 colonne scanalate e decorate con ricchi capitelli Corinzi, la cui cella si apriva con un’ampia porta verso est. Nonostante la forma circolare lo renda simile al vero tempio di Vesta nel foro Romano, il nostro tempio fu dedicato alla fine del II secolo a.C. ad Ercole Vincitore. Da Marco Ottavio Erennio un mercante romano probabilmente arricchitosi con il commercio dell’olio.
Ercole era infatti il patrono della corporazione dei mercanti d’olio, i cosiddetti oleari. E la presenza di un suo tempio nell’aria del più antico mercato romano è certamente non priva di significato. All’interno della cella dove in origine era presente la statua di culto, che sappiamo essere stata opera del greco Scopas minore, sono ancora oggi presenti degli affreschi. Questi affreschi rappresentano immagini di santi risalenti al 1475 che ci testimoniano il successivo riutilizzo del luogo. Convertito in chiesa nel medioevo, fu consacrato nel 1132 e dedicato a Santo Stefano delle Carrozze. Per poi essere nuovamente trasformato nella chiesa di Santa Maria del Sole nel XVI secolo. Questo a seguito del miracoloso rinvenimento sui margini del Tevere di un’immagine della madonna da cui partiva un raggio di sole.
Questo edificio spesso viene confuso con quello che è conosciuto come il tempio di Vesta. Questa confusione deriva dalla forma circolare che accomuna entrambi. Ma il tempio di Ercole vincitore si porta alle spalle delle caratteristiche uniche e una storia che non hanno niente a che vedere con il tempio di Vesta.
Il riutilizzo in edificio cristiano ha permesso al tempio di Ercole di conservarsi più o meno inalterato fino ai nostri giorni. Inoltre ci ricorda di come a Roma la sopravvivenza degli edifici Pagani sia indissolubilmente legata alla loro continuità d’uso nelle epoche posteriori.
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